Barbara Tronchi ingegnere

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26/03/2012

Il sindacato dei liberi professionisti chiede alla Regione Lazio di vigilare affinché gli ACE siano compilati a norma di legge.

Un mercato parallelo “low cost”, che rischia di trasformare l’Attestato di certificazione energetica (ACE) in un inutile pezzo di carta.
Questa la denuncia di
Federarchitetti Roma, durante un incontro che si è tenuto venerdì scorso nell’ambito di Expoedilizia, e al quale hanno partecipato Giancarlo Maussier, presidente di Federarchitetti Roma, Loredana Regazzoni, vicepresidente di Federarchitetti, e Andrea Bernaudo, vicepresidente della Commissione Bilancio della Regione Lazio.
Per i professionisti del settore, la valutazione delle prestazioni energetiche degli edifici rappresenta una nuova opportunità di lavoro, anche in conseguenza dell’entrata in vigore, dal 1° gennaio 2012, dell’obbligo di inserire l’indice di prestazione energetica fin dall’annuncio di offerta in vendita (in Lombardia anche per l’offerta in locazione). Con conseguente necessità di far predisporre dal tecnico, prima del rogito e fin dalla commercializzazione dell’immobile, l’attestato di certificazione dal quale estrarre l’indice richiesto (in Lombardia oltre all’indice occorre indicare la classificazione) senza più la possibilità di avvalersi (nelle regioni in cui questo era possibile) dell’autodichiarazione di classe G.
Certificati energetici a prezzi stracciati e non in regola
“Eppure – ha sottolineato Giancarlo Maussier, presidente di Federarchitetti Roma – sul web si vendono certificati energetici per pochi euro, che, per giunta, non sono neanche compilati a norma di legge. Questo perché gli stessi certificati sono redatti da improvvisatori, non da tecnici abilitati. Addirittura, c’è chi si limita a chiedere una sommaria descrizione della casa per mail. In questo modo – ha concluso – gli attestati risultano del tutto privi delle necessarie indicazioni tecniche per l’utente finale”.
E’ nell’ACE, infatti, che il professionista deve indicare su quali elementi dell’immobile agire per migliorarne l’efficienza energetica, spiegando la convenienza degli interventi e calcolando l’effettivo recupero dell’investimento. Ciò con l’obiettivo di usufruire della detrazione fiscale del 55% in caso di ristrutturazione dell’immobile finalizzata al risparmio energetico.
La legge n. 16/2011 del Lazio
Nel Lazio, la sostenibilità ambientale ha ricevuto uno stimolo aggiuntivo, grazie al varo della Legge regionale 16/2011 sulle fonti rinnovabili che, oltre a semplificare le procedure, punta ad un progressivo miglioramento dell’efficienza energetica del patrimonio immobiliare della regione.
Serve un controllo sui certificati
“In tal senso, facciamo un appello alla Regione perché vigili sul sistema della certificazione – ha proposto Maussier – verificando la congruità della documentazione. Ma soprattutto, chiediamo di intervenire contro i ‘falsi’, sempre più numerosi sul mercato”.
Certificato di sostenibilità ambientale
“La Regione Lazio sta lavorando per affiancare all’Ace il certificato di sostenibilità ambientale per le nuove costruzioni, prevedendo incentivi per chi si adegua alla normativa. In più, con la legge regionale 16/2011, abbiamo introdotto norme di semplificazione per l’installazione di Fonti ad Energia Rinnovabile nel Lazio, divenendo di fatto regione pilota sulla normativa delle rinnovabili”, ha dichiarato il vicepresidente della Commissione Bilancio della Regione Lazio, Andrea Bernaudo, primo firmatario della legge 16/2011 in materia ambientale e di energie rinnovabili.
“In questo quadro - ha continuato Bernaudo - la Regione Lazio persegue al meglio gli obiettivi del nuovo decreto Burden Sharing e potrà incrementare l’energia prodotta da fonti rinnovabili, impegnandosi in modo concreto al raggiungimento degli obiettivi prefissati dalle leggi nazionali e dalle direttive europee”.
Gli ACE non devono diventare un nuovo balzello burocratico
“Ora ciò su cui occorre vigilare è che questi certificati siano rilasciati effettivamente da professionisti del settore abilitati e che non si crei un mercato parallelo low cost di tecnici non preparati e non abilitati che rischia di trasformare l’ACE in un inutile pezzo di carta. Su questo punto condivido la preoccupazione di Federarchitetti. Occorre però anche evitare che questa certificazione pesi come un ulteriore balzello burocratico sulle compravendite e le locazioni, e anche qui occorrerà lavorare in modo attento sulle procedure attuative, affinché questa certificazione sia snella e semplice da produrre per gli utenti finali”, ha concluso Bernaudo.
Federarchitetti Roma: no ai falsi certificati energetici
puc
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  Ecco perché lo Studio Tecnico bt si propone come riferimento anche per la progettazione e l’installazione di impianti solari termici e fotovoltaici, mini impianti idroelettrici, analisi termografiche, certificazioni ener-getiche, avvalendosi della collaborazione di professio-nisti che accompagnano l’esperienza a una mai scon-tata serietà.
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