Barbara Tronchi ingegnere

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02/06/2013 Barbara Corrao Il Messaggero

Restano, e vengono potenziati, i bonus casa. Una spinta alla crescita che vale 1,6 miliardi, costerà poco più di 200 milioni e sarà finanziata rimodulando l’Iva (dal 4 al 21 per cento) sui gadget abbinati ai prodotti editoriali oltre che sulle bibite vendute nei distributori automatici.

Il governo alla fine ha trovato l’accordo su cosa includere nella manovra sulla casa e con quali coperture. Il consiglio dei ministri ieri ha varato il decreto che conferma le detrazioni e recepisce la direttiva europea 2010/31 sulle certificazioni energetiche degli edifici. Si sana un ritardo che ci aveva già fruttato una procedura d’infrazione e si prolungano oltre il 30 giugno le detrazioni per l’efficienza energetica che salgono dal 55 al 65 per cento; rinnovate anche le detrazioni al 50% per le ristrutturazioni edilizie che includeranno anche i mobili. Nel caso dell’energia, il bonus si estende di sei mesi per la singola abitazione ma viene ampliato di 12 mesi, fino al 30 giugno 2014, per gli interventi che riguarderanno i condominii. Nel caso delle ristrutturazioni, si facilitano gli interventi antisismici e arrivano 10.000 euro in più di spesa per l’acquisto di «mobili finalizzati all'arredo dell'immobile oggetto di ristrutturazione». Letti, divani, scrivanie e quant’altro, purché collegati ai lavori di casa.

Le coperture

Dopo giorni di incontri, calcoli e valutazioni, i ministri Pd, Pdl e il Mef hanno trovato la quadra. Il decreto costerà 230 milioni l’anno per 10 anni e avrà un impatto sulla crescita prudenzialmente stimato intorno allo 0,1% dal ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni. «La manovra - ha spiegato - è strutturata in modo di spingere gli interventi e concentrarli al massimo». La copertura arriverà, a partire dal 2014, dall’Iva: per 104 milioni dalla manovra sulle bibite e per 125 milioni dai gadget abbinati ai prodotti editoriali. Nel 2015 si prevede una punta di fabbisogno che sarà coperta con interventi mirati sul bilancio «ancora in fase di individuazione».
«Calcoliamo che su circa 30 milioni di edifici - ha aggiunto Flavio Zanonato, ministro dello Sviluppo - circa un terzo abbia consumi energetici molto alti.L’ecobonus consente di spostarli verso la fascia di immobili che consuma di meno. Questa proroga avrà un impatto positivo sull’economia perché trainerà la nostra industria». Il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando ha tenuto a rimarcare che «se l’intervento sulle ristrutturazioni è conveniente, quello sull’efficienza energetica è molto più conveniente». E Maurizio Lupi, ministro delle Infrastrutture, che ha spinto per le ristrutturazioni sottolinea che questa «non è una semplice proroga ma un segnale forte di priorità sulla riqualificazione degli edifici e una scossa forte all’economia. Inoltre l’adeguamento alle leggi antisismiche è necessario: il Paese non può vivere di emergenze». Positive tutte le reazioni a cominciare da Confindustria e Rete imprese.
Casa: il bonus energia sale al 65%
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